Musolino, il bandito d'Aspromonte

Una ricca aneddotica ha alimentato il mito del brigante Musolino: è il cavaliere leale che difende i poveri, che affascina e fa sognare le giovani donne, che in un’osteria di Reggio Calabria, travestito da monaco, pranza accanto a dei carabinieri e acchiappa il ladro che, spacciandosi per Musolino, aveva derubato il poco danaro di un povero. In una cartolina inviata al difensore del brigante, Pascoli lo definì “vittima di due cecità, quella della natura (era epilettico) prima e della giustizia dopo. Condannato due volte innocente (del primo delitto Giuseppe Travia, dall’America 35 anni dopo, fece sapere che era stato lui l’autore), Musolino si mise comunque contro la legge con una reazione che sembrò esagerata anche alla giustizia; però nulla è esagerato per colui che vede la propria vita distrutta ingiustamente.